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Anello Siena Fuori le Mura

Un percorso a pedali che, partendo dai dintorni della Fortezza Medicea , vi torna dopo quasi 17 km fuori città, in gran parte lungo le mura che cingono e racchiudono il centro storico di Siena; un giro che completa, ed integra, quello nel centro storico, toccando tutte le Porte.

Si esce dalla città da Porta Camollia per arrivare, con un tratto in discesa, sotto uno dei colli su cui sta Siena e risalire, poi, fino a Porta San Marco, per via Massetana che si snoda, costeggiata da pini, in mezzo a una campagna che qui lambisce il centro e vi si insinua.

Varrà la pena fermarsi e sostare, prima di entrare dalla Porta per l’unico tratto del percorso che passa in centro. Si riprende fiato, si gode di un panorama che spazia dalla verde Montagnola verso il mare, alle Crete e alla Valdorcia, con il piccolo, isolato, cono di Radicofani e il profilo di vulcano del Monte Amiata a chiudere un orizzonte lontano, ai confini con il Lazio. In quello spazio, che appare ancor oggi vastissimo, e un tempo sarà sembrato infinito, si sono mossi per secoli pellegrini, mercanti e viandanti sulla Via Francigena, scambiandosi non solo merci ma anche lingue e culture, storie ed esperienze.

Tra Porta San Marco e Porta Tufi, da cui si esce di nuovo dal centro, ci sono solo vallate di orti e campi, che nascondono segreti, come la Fonte delle Monache con accesso da Via delle Sperandie, nell’area che include anche l’Orto Botanico, il cui ingresso si trova sul percorso scendendo verso Porta Tufi.

Uscendo, di nuovo, dalle mura, dopo un’ ulteriore discesa tra campi e poderi, si torna nelle strade più trafficate, sotto la città. Si risale, poi, in direzione di Porta Romana, che si ammira da fuori nella sua grandiosità, prima di deviare verso Porta Pispini seguendo l’andamento delle mura, che resteranno sempre a costeggiare il percorso fino a Porta Ovile, offrendo, in alcuni tratti, una magnifica vista della città: profili di torri, campanili, cupole e merlature.

Risalendo da Ovile si torna al punto di partenza, in pieno centro, e si potrà scegliere di concludere il percorso con una sosta alla Fortezza, la visita di un museo o concedendosi un assaggio di prodotti locali per rinfrancarsi e gratificarsi dopo la fatica della pedalata.

Aree Attraversate

Di Siena e della sua armoniosa bellezza, hanno scritto in tanti, in tutti i tempi, ed è difficile inventarsi parole nuove per descriverne il fascino, soprattutto se non si è poeti. L’UNESCO l’ha dichiarata nel 1995 Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

José Saramago, scrittore portoghese e premio Nobel, era innamorato della Città e le ha dedicato parole che la descrivono con pennellate di emozione e passione profonde:

“Ed ecco Siena, la beneamata, la città dove il mio cuore si compiace veramente”. “Le tre colline su cui è costruita ne fanno una città dove non esistono due strade uguali, tutte contrarie ad assoggettarsi a qualsiasi geometria”. “Questo meraviglioso colore, il colore del corpo brunito dal sole, ma che è anche il colore della crosta del pane di granturco, questo colore meraviglioso va dalle pietre alla strada e ai tetti, addolcisce la luce del sole e si cancella dal viso le ansie e i timori”.

“Non può esservi nulla di più bello di questa città”. Piazza del Campo “una piazza inclinata e curva come una conchiglia, che i costruttori non vollero spianare ed è rimasta così, come se fosse un grembo”.

“Guardo i vecchi palazzi di Siena, case antichissime dove vorrei poter vivere un giorno, con una finestra tutta mia, affacciata sui tetti color argilla, sulle persiane verdi delle finestre, come nel tentativo di decifrare da dove venga questo segreto che Siena mormora e che io continuerò a sentire, benché non lo capisca, fino alla fine della vita”.