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Camminare allunga la vita

Il progetto “Camminare allunga la vita” consiste in una rete di percorsi urbani e uno extraurbano sviluppati dal Comune di Siena, in collaborazione con il Gruppo SI Cammina ed il dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e Neuroscienza dell’Università di Siena, per invitare la popolazione ed i visitatori a camminare lungo gli scorci di rara bellezza che la Città può offrire.

Si tratta, in particolare, di quattro itinerari ad anello, pensati per tutti i gradi di difficoltà che consentono, tra l’altro, di fruire delle aree fitness disponibili.

I percorsi, per i quali sono indicati i tempi di percorrenza ed i consumi calorici stimati, per permettere a tutti di valutare i benefici che derivano dalla pratica costante del camminare, sono tra loro collegati attraverso un sistema di tracciati secondari, anch’essi mappati.

Su Strade di Siena presentiamo, in particolare, il primo di questi itinerari che si snoda tra la Fortezza Medicea e Palazzo Diavoli.

Aree Attraversate

Di Siena e della sua armoniosa bellezza, hanno scritto in tanti, in tutti i tempi, ed è difficile inventarsi parole nuove per descriverne il fascino, soprattutto se non si è poeti. L’UNESCO l’ha dichiarata nel 1995 Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

José Saramago, scrittore portoghese e premio Nobel, era innamorato della Città e le ha dedicato parole che la descrivono con pennellate di emozione e passione profonde:

“Ed ecco Siena, la beneamata, la città dove il mio cuore si compiace veramente”. “Le tre colline su cui è costruita ne fanno una città dove non esistono due strade uguali, tutte contrarie ad assoggettarsi a qualsiasi geometria”. “Questo meraviglioso colore, il colore del corpo brunito dal sole, ma che è anche il colore della crosta del pane di granturco, questo colore meraviglioso va dalle pietre alla strada e ai tetti, addolcisce la luce del sole e si cancella dal viso le ansie e i timori”.

“Non può esservi nulla di più bello di questa città”. Piazza del Campo “una piazza inclinata e curva come una conchiglia, che i costruttori non vollero spianare ed è rimasta così, come se fosse un grembo”.

“Guardo i vecchi palazzi di Siena, case antichissime dove vorrei poter vivere un giorno, con una finestra tutta mia, affacciata sui tetti color argilla, sulle persiane verdi delle finestre, come nel tentativo di decifrare da dove venga questo segreto che Siena mormora e che io continuerò a sentire, benché non lo capisca, fino alla fine della vita”.