Strade di Siena > Ciclofficine del Teatro Povero |

Ciclofficine del Teatro Povero

Le Ciclofficine sono una delle esperienze che il Teatro Povero di Monticchiello propone come progetto di Cooperativa di Comunità: un nuovo modello di innovazione sociale dove i cittadini sono sia produttori che fruitori di beni e servizi.

Con le Ciclofficine del Teatro Povero abbiamo pensato di coniugare un servizio per gli amanti della bicicletta, elettrica e non, con un progetto di integrazione e inserimento nel mondo del lavoro.

Le Ciclofficine si trovano all’ingresso del borgo termale di Bagno Vignoni nel Parco della Val d’Orcia Patrimonio Unesco, per noleggio di bici elettriche e muscolari, un punto informazioni e ristoro, ricarica per e-bike e tutto il necessario per godersi una bella pedalata tra le colline della Val d’Orcia!

Aree Attraversate

La Via Francigena attraversa gran parte del territorio del Parco Artistico Naturale e Culturale della Val d’Orcia, un paesaggio ancora quasi identico a quello che attraversava il viaggiatore del medioevo. Rocche, castelli, pievi, abbazie, poderi, colline, cipressi, boschi, acque: immagini conosciute in tutto il mondo e che tutto il mondo identifica come esempio massimo di armonia tra uomo e natura.

Nel 2004 l’Unesco dichiara la Val d’Orcia Patrimonio Mondiale dell’Umanità con una motivazione esemplare per capire il valore e la bellezza di questa terra: “La Val d’Orcia è un eccezionale esempio del ridisegno del paesaggio nel Rinascimento, che illustra gli ideali di buon governo nei secoli XIV e XV della città-stato italiana e la ricerca estetica che ne ha guidato la concezione.

La Val d’Orcia, connubio di arte e paesaggio, spazio geografico ed ecosistema, è l’espressione di meravigliose caratteristiche naturali ma è anche il risultato e la testimonianza della gente che vi abita. Tra il paesaggio duro, accidentato delle crete e quello più morbido delle colline dove la macchia mediterranea, i vigneti, gli uliveti, le coltivazioni promiscue si scambiano e si intersecano in affreschi di rara bellezza, si comprende con chiarezza come e quanto abbia pesato la consapevolezza dell’uomo di dipendere, nelle sue opere, dalle risorse dell’ambiente circostante e dal loro utilizzo in modo non distruttivo”.