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Il Grand Tour alla scoperta del Gigante Bianco

È imponente, docile e candido come la porcellana, per questo il vitello della razza chianina è chiamato il “gigante bianco”. Dalla Valdichiana – dove ha origine e da cui prende il nome – la sua fama di bovino pregiato fa eco in tutto il mondo, anche perché la nota bistecca fiorentina proviene proprio dalle sue carni.
Questo “Gran Tour” di 270 km è un appassionante itinerario cicloturistico in suo onore, alla scoperta del territorio in cui viene allevata questa antica razza.

Si parte da Sinalunga e si procede sul solco del Sentiero della Bonifica, in un percorso caratteristico che attraversa paesaggi naturali e urbani. Tappa dopo tappa sarà possibile ammirare i panorami delle riserve naturali, i laghi di Chiusi e di Montepulciano, i torrenti d’acqua, i siti archeologici e medievali, lambendo la vegetazione e addentrandosi nei poderi che popolano la zona. Le strade provinciali – come quelle della Val d’Orcia e della Lauretana – condurranno i cicloturisti nel cuore della natura e della storia della Valdichiana.

Tra i punti di passaggio e di ristoro: Trequanda, Castelmuzio, Monticchiello, San Casciano Bagni, Cetona e Valiano nell’area senese, invece nell’area aretina Cortona, Castiglion Fiorentino e alcune loro frazioni, fino al più atteso punto di svolta: Arezzo, dove in sella alla bicicletta sarà possibile respirare arte, architettura, moda e il folclore toscano.
Ma non è tutto, dal centro della città si ripartirà in direzione Monte San Savino e Sinalunga, per concludere il Gran Tour godendo ancora della bellezza in cui viene allevata la razza chianina.

Aree Attraversate

Una valle che si è formata dallo stratificarsi dei passaggi dell’uomo, della sua storia, dell’arte, dell’ingegno.

Tracce leggibili lasciate fin dalla preistoria, poi dagli Etruschi, che a lungo hanno dominato queste terre e lasciato testimonianze eccezionali, non solo in necropoli ma anche in città e in opere straordinarie come nel labirinto di Porsenna. Poi castelli e fortezze medievali e bellissime città ingentilite dal fiorire delle arti nel Rinascimento: piazze, strade e palazzi, che è facile immaginare vivaci e animati, scenario di dotte conversazioni tra umanisti, scambi di mercanti, artisti di strada, teatranti e poeti.

L’altro elemento caratterizzante la Val di Chiana, ancora una volta indissolubilmente legato all’uomo e alla sua storia, è l’acqua. L’acqua dei “chiari”, i laghi, specchi del cielo per gli etruschi, residui della palude che caratterizzava la valle ed oggi preziose riserve naturali. Proprio nella bonifica della palude si è espresso al massimo l’ingegno dell’uomo, nel trasformare un luogo inospitale e malsano in una valle fertilissima, cambiando l’economia della zona e la vita e la storia degli abitanti. Gli interventi ingegneristici e idraulici , le scelte architettoniche delle e nelle costruzioni dell’epoca della bonifica, hanno modificato, caratterizzandolo, anche il paesaggio, rendendolo, in qualche modo, unico.

Dal patrimonio etrusco di Cortona agli scenari medievali di Castiglion Fiorentino, dal Castello di Civitella in Valdichiana alle tradizioni di Monte San Savino: questa incantevole porzione del territorio aretino è ricca di luoghi e di esperienze da vivere. La sua storia millenaria arriva fino ai giorni nostri, narrata da testimonianze archeologiche, storiche e artistiche incastonate in un verde contesto naturale.

Terra di noti artisti e architetti, ma soprattutto del buon vino e del buon cibo, al punto da conquistare il guinness dei primati con la porchetta più lunga del mondo in occasione della sagra a Monte San Savino.