Dante sulla Francigena – Siena, Via Garibaldi 49
Questa targa si trova sulla facciata della “Casa della Consuma” in Via Garibaldi, 49 .
“…e tra’ ne la brigata in che disperse/ Caccia d’Ascian la vigna e la gran fonda,/ e l’Abbagliato suo senno proferse”.
Inferno XXIX, vv. 130-132
La brigata (spendereccia) nella quale Caccia d’Asciano dissipò la vigna e i vasti poderi, e in cui l’Abbagliato (Bartolomeo dei Folcacchieri) dimostrò il suo senno.
Con queste parole Dante si riferisce alla “Brigata Spendereccia”, (detta anche godereccia) un gruppo di giovani provenienti dalle più importanti famiglie nobili senesi che si riunirono in questo palazzo intorno al 1270 con l’unico scopo di sperperare tutti i loro averi in cibo, donne e gioco. Siamo nel canto XXIX dell’Inferno, a parlare è il falsario Capocchio che interviene ironicamente sentendo Dante parlare dell’incredibile vanità dei senesi.
Secondo Benvenuto da Imola, la brigata spese in due anni, circa 216.000 fiorini, una somma che oggi è possibile paragonare a 12-15 milioni di euro.
Facevano parte della brigata: Niccolò dei Salimbeni, Stricca dei Tolomei, Niccolò dei Bonsignori, Bartolomeo dei Folcacchieri, Caccianemico d’Asciano (Casata Cacciaconti o Scialenghi) e Lano da Siena.