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Il Sentiero della Bonifica

Nel segno dell’uomo e della natura

Viaggiare lentamente lungo il Canale Maestro della Chiana in terra di Siena e d’Arezzo vuol dire scoprire la natura di una terra che l’ingegno umano ha sottratto all’acqua. E non solo. Nella grande valle affondano le radici magiche della civiltà etrusca.

L’opera di bonifica del territorio ha visto coinvolti ingegneri, matematici, idraulici, cartografi, agronomi e architetti: da Leonardo da Vinci all’aretino Vittorio Fossombroni, tecnico illuminato che vi ha lavorato per oltre 50 anni fino alla sua morte avvenuta nel 1844. Il Canale Maestro della Chiana rappresenta un’opera di ingegneria idraulica storica che ancora oggi svolge una importante funzione sul territorio.

Si pedala su un tracciato nobile disegnato dall’uomo e madre natura in perfetta sintonia. Il tempo è la chiave di lettura di questa strada per cicloturisti, nel senso di riscoperta della lentezza e nel senso di viaggio in un passato lontano e misterioso nel segno della civiltà etrusca.

Storia dunque, ma anche natura in questa Toscana di confine dove gli specchi d’acqua dei laghi di Chiusi e Montepulciano, ricchi di flora e fauna, censiti dal C.N.R. come importanti biotopi rappresentano oasi di grande interesse per cicloturisti appassionati di birdwatching.

Su Strade di Siena è approfondito il tratto sud del sentiero, che si snoda tra Chiusi e Foiano della Chiana, in provincia di Arezzo.

Aree Attraversate

Il lago di Montepulciano è un bacino lacustre della Val di Chiana senese, situato a valle rispetto aIl’omonima località, pochi chilometri a nord-ovest rispetto al lago di Chiusi.

Il lago è formato dal Canale Maestro della Chiana che risulta esserne sia l’immissario che l’emissario. La sponda sud-orientale del lago di Montepulciano segna il confine tra la Toscana e l’Umbria; a circa 15 km ad est del bacino lacustre, in territorio umbro, si trova il lago Trasimeno.

La riserva naturale Lago di Montepulciano è un’area naturale protetta istituita nel 1996 comprendente il Lago di Montepulciano e alcuni territori limitrofi, ed occupa una superficie di 470 ha nella provincia di Siena.

Una valle che si è formata dallo stratificarsi dei passaggi dell’uomo, della sua storia, dell’arte, dell’ingegno.

Tracce leggibili lasciate fin dalla preistoria, poi dagli Etruschi, che a lungo hanno dominato queste terre e lasciato testimonianze eccezionali, non solo in necropoli ma anche in città e in opere straordinarie come nel labirinto di Porsenna. Poi castelli e fortezze medievali e bellissime città ingentilite dal fiorire delle arti nel Rinascimento: piazze, strade e palazzi, che è facile immaginare vivaci e animati, scenario di dotte conversazioni tra umanisti, scambi di mercanti, artisti di strada, teatranti e poeti. E una campagna mutata nel tempo che è oggi produttiva e famosa per alcune eccellenze, quali vini “nobili” e carni pregiate, di una razza bovina autoctona, conosciuta da 2.000 anni ed ancora allevata in modo rigoroso e amorevole per la tutela di un vero e proprio simbolo di questa terra, il “gigante bianco”.

L’altro elemento caratterizzante la Val di Chiana, ancora una volta indissolubilmente legato all’uomo e alla sua storia, è l’acqua. L’acqua dei “chiari”, i laghi, specchi del cielo per gli etruschi, residui della palude che caratterizzava la valle ed oggi preziose riserve naturali. Proprio nella bonifica della palude si è espresso al massimo l’ingegno dell’uomo, nel trasformare un luogo inospitale e malsano in una valle fertilissima, cambiando l’economia della zona e la vita e la storia degli abitanti. Gli interventi ingegneristici e idraulici , le scelte architettoniche delle e nelle costruzioni dell’epoca della bonifica, hanno modificato, caratterizzandolo, anche il paesaggio, rendendolo, in qualche modo, unico.